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lunedì 15 aprile 2013

In asta il Commodore 65

Vi confido una cosa: ho seguito l'asta fino alla fine.
Più volte sono stato tentato dal parteciparvi ma, al solo pensiero di aver moglie e figli e soprattutto uno stipendio statale, ho desistito.
Pero' quanto pagherei per poterlo avere tra le mani...solo per un po'!!!
http://cgi.ebay.fr/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&item=271183784636&ssPageName=STRK%3AMEWAX%3AIT&_trksid=p3984.m1423.l2649#ht_2008wt_1413

mercoledì 2 gennaio 2013

Nuovo AMIGA. Anno nuovo - Vita nuova per noi amighisti?

Iniziamo il nuovo anno con una notizia che, se confermata dai fatti, sara' la piu' bella che un retrocomputerista puo' sentirsi dire:......verra' implementato e messo in vendita del nuovo hardware per Amiga totalmente compatibile con i gloriosi A500 - A600 - A1200 e, udite-udite...totalmente progettato e assembleato in Italia!
Si tratta al momento di un progetto che pero' sembra non essere una semplice bufala.
Infatti, prima di iniziare, i suoi artefici vogliono capire bene cosa la comunita' amighista si aspetta da un remake Amiga.
A tal riguardo e' aperto un forum dove, ogni giorno ideatori del progetto e amighisti si scambiano aiuti e idee per la costruzione del nuovo Amiga made in Italy.
La discussione si trova al seguente link:   http://amiga.ikirsector.it/forum/viewtopic.php?f=4&t=17282

Ah, dimenticavo...stando al progettista, il nuovo Amiga costerebbe meno di 200 euro!!!
Fantastico!

martedì 10 aprile 2012

Addio a Jack Tramiel - fondatore della Commodore e padre dell'Atari ST


Due giorni fa, il 8 aprile 2012, all'eta' di 83 anni, si e' spento il grande Jack Tramiel fondatore della Commodore e, in seguito, padre dell'Atari ST.
A dare l'annuncio ufficiale e' stato il figlio Leonard.
Tramiel, nato da immigrati ebrei-polacchi, dopo l'atroce esperienza di Auschwitz, si trasferì negli Usa alla fine degli anni '40 dove inizio' la sua carriera lavorando alla manutenzione delle macchine da scrivere dell'esercito americano. Successivamente, caparbiamente Tramiel mise su una ditta di macchine da scrivere, la Commodore International, che si trasformo' successivamente in societa' di computer, trasferendosi nella Silicon Valley. Agli inizi degli anni '80, la Commodore sforno' il mitico C64, il modello di computer piu' popolare e venduto negli Usa e in molti altri paesi del mondo con i suoi ben 30 milioni di esemplari.

Fu durante quel periodo d'oro che Tramiel coniò la sua famosa frase "Dobbiamo costruire computer per le masse, non per le classi" (We need to build computers for the masses, not the classes). Nel mercato dei computer c'era pero' anche la Texas Instruments con il suo TI99.
Tramiel intraprese una vera guerra dei prezzi per estrometterli dal mercato: il C64 scese di prezzo da 595 a 199 dollari. In conseguenza di cio' i profitti calarono per tutti, con il risultato che i grossi produttori lasciarono il mercato mentre molti dei piccoli fallirono completamente.
Due anni dopo il lancio del Commodore 64, a causa degli attriti fra Gould e Tramiel portarono quest'ultimo a lasciare la società il 13 gennaio 1984, ufficialmente per motivi personali.
Nello stesso anno Tramiel fonda la Tramel Technology. Con questo marchio Tramiel rileverà Atari da Time Warner, ad esclusione della divisione dei videogiochi che diventò Atari Games, producendo alcuni home computer molto apprezzati e puntando molto sul mercato dei videogiochi, abbassando il prezzo dell’Atari 2600 e convincendo molti publisher a sviluppare giochi nuovi per questa macchina.
Tramiel tentò di trasformare Atari nella 'nuova Commodore', e decise come quasi tutte le società di ignorare il mercato dei videogiochi: ciò si rivelerà alla lunga un errore dato che da lì a poco il mercato rifiorirà grazie all'arrivo della Nintendo sul mercato statunitense.
In verita', a metà degli anni 80, Tramiel rifiuta di distribuire il Nintendo NES negli Stati Uniti, non credendo nelle potenzialità della console, i diritti per la distribuzione andranno poi a Wonderland ed in seguito alla Mattel, un affare colossale che il fondatore di Commodore si è lasciato soffiare da sotto il naso.
Tramiel si interessò anche ad Amiga Inc., una piccola società che stava sviluppando il prototipo di un nuovo computer. Infatti, l'Atari, quando ancora era controllata dalla Warner, aveva prestato 1 milione di dollari ad Amiga Inc., che aveva bisogno di fondi per continuare lo sviluppo del proprio sistema, nella speranza di poter avere un contratto di esclusiva per la commercializzazione del nuovo hardware. Prima dello scadere del periodo entro il quale il prestito doveva essere restituito, Tramiel intuì che Amiga Inc. non avrebbe potuto rispettare la scadenza, e decise di offrire 0,98 centesimi di dollaro per azione per acquisire l'azienda. Questa offerta fece infuriare i vertici di Amiga Inc., che contattarono la Commodore per cercare di ottenere qualcosa di più. A due giorni dalla scadenza del prestito la Commodore trattò con Amiga Inc. per 4,25 dollari ad azione più un prestito di 1 milione di dollari per permettere alla società di restituire i fondi ad Atari, il tutto con la promessa che la Commodore avrebbe poi rilevato Amiga Inc.
Tramiel, perso il progetto Amiga, decise di terminare lo sviluppo del nuovo computer a cui gli ingegneri Atari stavano già lavorando prima del passaggio alla Tramel, che fu presentato nel 1985 come Atari ST. Il suo principale concorrente era ovviamente il Commodore Amiga.
Anche se riscosse un discreto successo, venendo commercializzata fino al 1993, la linea ST fu poi sostituita con una composta da computer IBM PC compatibili.
Molti credono che TOS, il sistema operativo dell'Atari, stia per Tramiel Operating System; l'acronimo significa invece The Operating System.
Alla fine degli anni ottanta Tramiel cedette la poltrona di presidenza di Atari a suo figlio Sam ma questi, nel 1995, ebbe un attacco di cuore e Tramiel fu costretto a tornare al timone della società. Nel 1996  Tramiel decise di vendere la società al costruttore di dischi JT Storage, nel cui consiglio di amministrazione confluì più tardi lo stesso Tramiel. Ma la nuova società non versava in buone acque e nel 1998 fu costretta a vendere ad Hasbro Interactive la proprietà intellettuale di Atari per 5 milioni di dollari.
Nel 1999 Tramiel esce di scena godendosi la sua piu' che meritata pensione.
Se oggi esiste questo blog e' grazie a persone come Jack Tramiel che ha giocato un ruolo di primissimo piano nell'informatizzazione delle abitazioni di mezzo mondo allietando intere generazioni con le sue fantastiche intuizioni:
  • Costruire computer per le masse e non per le classi;
  • Il futuro del videogioco sara' stato portato avanti dagli home e personal computer, teoria a tutt'oggi dimostrata.
Addio Mr Commodore 64, e grazie di tutto!

Tanks!

Breve storia del Commodore 64




Commodore 64

Il Commodore 64 è stato il computer più venduto nella storia dell' informatica, si calcola che ne furono prodotti più di venti milioni di esemplari nell'arco dei dieci anni che vanno dal 1982 al 1992.Lo strepitoso ed impareggiato successo di questo computer fu dovuto in primo luogo al prezzo di vendita molto basso, alla possibilità di collegare direttamente il computer ad un normale televisore ed alle notevoli caratteristiche tecniche che lo rendevano all' avanguardia per le sue capacità grafiche e sonore. La disponibilità di numerose periferiche come modem, lettori di floppy disk, stampanti e plotter era inoltre sinonimo di grande espandibilità del sistema.Come era già successo con il VIC-20 il Commodore 64 fu il primo computer usato da milioni di persone tra cui molti programmatori e sviluppatori, diventando così il sistema privilegiato su quale realizzare software con un budget molto basso.

Il Commodore 64 nacque dall'idea di produrre dei nuovi chip all'avanguardia per prestazioni in quanto a grafica e suono con la speranza che venissero scelti per equipaggiare le future console e schede di videogiochi da sala.Quando a novembre del 1981 gli integrati furono pronti il direttore della Commodore Jack Tramiel cambiò idea e commissionò ai suoi ingegneri la creazione di un nuovo computer con 64K di memoria da esibire al CES di Chicago che si sarebbe svolto solo 6 settimane dopo. Entro la fine del 1981 erano già pronti 5 prototipi di questo nuovo computer dal nome in codice VIC30 e nelle due settimane rimanenti prima della fiera il vecchio sistema operativo del VIC20 venne adattato al nuovo computer. Alla fiera il computer si rivelò un successo anche a causa della mancanza di competitori diretti e nell' agosto del 1982 iniziò la produzione in massa.

Il cuore del Commodore 64 era la CPU 6510, un microprocessore progettato dalla MOS Technology (società possieduta dalla Commodore) per essere compatibile con il 6502, uno dei microprocessori più diffusi nei computer dell'epoca, anch'esso prodotto dalla Commodore. Il sistema operativo del Commodore 64 è racchiuso nelle tre ROM 901225 (generatore di caratteri), 901227 (kernel) e 901226 (basic). La RAM installata sulla scheda madre era di 64K e non era certo poca per quei tempi: furono comunque rese disponibili in seguito schede di espansione da 128 e addirittura 256Kbyte. Sempre nell'ottica di ridurre al minimo i costi di produzione il Commodore 64 fu dotato del vecchio Basic V2 nonostante fosse disponibile il Basic 4.0 già utilizzato nei computer professionali della serie PET/CBM40xx ma che avrebbe richiesto l'impiego di un integrato ROM aggiutivo. Il Commodore 64 fu il primo computer dotato di un chip dedicato alla sintesi sonora: il SID 6881 era infatti capace di riprodurre 3 voci indipendenti e di sintesi vocale umana.

Furono prodotte varie versioni del Commodore 64 tutte identiche in quanto a potenza e caratteristiche tecniche ma differenti sia nell'aspetto che nel disegno della scheda madre e dei componenti utilizzati.

Il primo modello entrò in produzione nel 1982 come diretta evoluzione del Commodore VIC-20, il computer che aveva spianato la strada alla Commodore nel mondo dell'home computing. Dal suo predecessore ereditava il basso costo di produzione, la forma del case, la tastiera, il trasformatore e la struttura della scatola, tutto per ridurre al minimo le modifiche nelle linee produttive e quindi i costi. Questo modello è noto in Italia come "biscottone" per la forma rotondeggiante e per il colore marrone del case che ricorda appunto un biscotto. Furono prodotte numerose periferiche dal design simile come il lettore di floppy disk Commodore 1541 primo modello, il monitor Commodore 1701 e la tastiera Commodore Music Maker. Fu un successo senza precedenti dal punto di vista commerciale, destinato a restare irripetibile con una stima di vendita tra i 17 e 22 milioni di esemplari.



Il secondo modello entrò in produzione nel 1986 e fu denominato Commodore 64C.Questa nuova versione differiva dalla precedente soprattutto nel design del case, ora bianco e piu' compatto, simile a quello del C128 e dell'Amiga 500. Furono ridisegnati anche il trasformatore e la scatola del computer. Veniva tolta inoltre l'alimentazione a 9V sull' user port, modifica che portò al malfunzionamento di talune schede aggiuntive che invece richiedevano la corrente direttamente dal computer.Naturalmente come per ogni restyling che si rispetti anche l'intera linea delle periferiche si vestì di abiti nuovi abbandonando il precedente colore marrone e le vecchie linee ormai fuori moda: uscì quindi il nuovo lettore floppy Commodore 1541 II, i monitor della serie 1801, stampanti come la MPS1200 e il rarissimo Commodore 1581, il lettore per floppy disk da 3,5 pollici in grado di salvare ben 800Kbyte di dati su ogni singolo disco: una vera immensità se si pensa che a quei tempi i programmi occupavano raramente più di 100K.



Nel 1987 vide la luce un nuovo modello, il Commodore 64G che riprendeva la forma del case originale ma con una colorazione bianco panna e la tastiera del Commodore 64C, rappresentando quindi una sistesi estetica dei due modelli precedenti, nonchè una nuova scheda madre completamente ridisegnata che vedeva tra le maggiori modifiche la riduzione delle tre ROM a due e degli otto chip RAM tipo 4264 a due integrati di tipo 41464 riducendo così ulteriormente i costi di produzione.



Accanto a questi modelli standard ne vennero prodotti altri con caratteristiche simili ma funzioni diverse: Commodore 64SX: fu il primo computer portatile a colori, si trattava sostanzialmente di un Commodore 64 a forma di valigetta che includeva un floppy drive 1541, un monitor da 5 pollici a colori e una tastiera separata che faceva da chiusura per il computer.

Questa versione, estremamente compatta, comprende un unico blocco formato da monitor, tastiera e lettore drive e costituisce di fatto uno dei primi tentativi di realizzare un computer portatile. Il suo peso non particolarmente contenuto tuttavia ne rendeva il trasporto disagevole sulle lunghe distanze. Il Kernal era pressochè identico a quello di un C64 classico con qualche secondaria differenza, come ad esempio la combinazione di colori della schermata iniziale e l'assenza di routine per la gestione del registratore. Non molto diffuso all'epoca, è attualmente particolarmente ambito tra i collezionisti.



Un altro esempio di quanto la Commodore fosse all'avanguardia in quanto a tecnologia. Commodore 64 Game System: un Commodore 64 senza tastiera che venne venduto in Europa come console da gioco con cartucce intercambiabili nel tentativo di entrare nel mondo delle console casalinghe a basso costo.Il tentativo, concettualmente ancor prima che commercialmente, fallito di trasformare il Commodore64 in una Consolle. Il C64Gs e' uguale in tutto e per tutto al C64 eccetto la presenza di una tastiera. Per il lancio furono prodotte una serie di giochi ( Myth: History in the Making, Last Ninja Remix. Rick Dangerous, Stunt Car Racer and Microprose Soccer ed altri ancora), ovviamente utilizzabili anche sul C64 classico, che tuttavia non bastarono a salvare dal fallimento questo inutile progetto.

Sostanzialmente un passo indietro dal punto di vista concettuale che si e' rivelato uno dei più gravi errori commerciali della Commodore. Max Machine: Conosciuto anche come Ultimax e distribuito esclusivamente sul mercato giapponese, fu una macchina realizzata seguendo logiche in apparenza incomprensibili. Di certo si trattava di una prodotto alquanto particolare: sostanzialmente si puo' descrivere come un Commodore 64 con 2,5 Kbyte di memoria (!), una tastiera a membrana ed un limitato numero di porte esterne che rendeva impossibile - ad esempio - collegare Floppy Drive, Stampante e Modem. In realta' si trattava di un ibrido tra un Computer e una Console che non soddisfava nessuno: la pochissima memoria RAM rendeva il C=Max un computer poco allettante, mentre la presenza della tastiera ne faceva una console a meta'. Il Commodore MAX e' stato progetto dall'ingegnere Yashi Terakura, della Commodore Japan. Fu un flop commerciale e oggi rapprenseta una delle molte rarità nella produzione Commodore.



Golden Commodore 64: sia in Europa che in America per commemorare il milionesimo computer prodotto vennero realizzati i Commodore 64 Golden: più simili a degli oggetti decorativi che a computer realmente utilizzabili nonostante fossero perfettamente funzionanti. Oggi sono piuttosto ricercati dai collezionisti.



Il Commodore 64 ALDI, versione prodotta nel 1987 esclusivamente negli USA ma riservata al mercato tedesco. Fu soprannominato ALDI dalla rivista tedesca "64'er Magazine", perché era frutto di un accordo commerciale tra la Commodore e la catena di supermercati ALDI. Sulla targhetta identificativa viene riportato semplicemente "C 64". Il C64 "ALDI" riprende la forma e il colore del 64 originale, ma con tastiera bianca del Commodore 64 C prima serie e scheda madre ASSY 250469. Il ritorno al vecchio case fu probabilmente una mossa commerciale per differenziare il prodotto da quello disponibile presso i rivenditori specializzati, leggi Commodore 64 C, visto che il 64 "ALDI" veniva offerto ad un prezzo da "discount". Differente dal C64G, C64C, C64 seconda edizione, rappresenta un mix di tutte queste versioni. E' interessante notare la CPU principale caratterizzata dal microprocessore MOS 8500, quello del Commodore 128, anziché il tradizionale 6510.



Il Commodore 64 DTV, dove DTV sta per Direct-to-TV. console per videogiochi, prodotta ai giorni nostri (primi anni 2000) da Tulip BV, è tutta "contenuta" nel "joystick". Contiene "built-in" 30 videogiochi classici. È possibile effettuare hacking vari, che ne rendono addirittura possibile la connessione ad una tastiera PS2 e ad un drive 1541-compatibile.

Il Commodore 64 tornera' sotto una nuova veste nel giugno 2010!!!

Articolo tratto da LA STAMPA.it
- "In vendita da giugno con una nuova tecnologia, ma il design ricorda gli anni '80.

ROMA
Il Commodore 64, star informatica degli anni '80, sta per tornare con una versione aggiornata, ma un design che ricorda molto l'originale. il computer con il processore a 8 bit lanciato nel 1982 e che ha venduto 17 milioni di esemplari in tutto il mondo in 12 anni, sara' sostituito da un all in one con un processore a 64 bit, 4 Gigabyte di memoria Ram e un hard disk da 500 Gigabyte. Per il lancio la compagnia, che ha rilevato il marchio della Commodore Videogames, punta proprio sulla nostalgia:"Ci avete amato allora - recita lo slogan su una foto del vecchio modello - e ci amerete di nuovo".
Al posto del mangiacassette il nuovo Commodore avra' un lettore dvd e un dispositivo per la connessione wireless ad Internet, e le sue misure saranno di 44 cm di larghezza per uno spessore di 5 cm. Potra' usare come sistema operativo sia Windows che quelli open source Linux e Ubuntu."


I prezzi, vanno dai 475 dollari per il case con scheda madre, fino ad arrivare ai 1295 dollari completo di processore quad core, memoria, hard disk da 2 Tb.
Per maggiori informazioni ecco il link:
www.commodoreusa.net

Nuovo Commodore 64

Nuovo Commodore 64
In vendita da giugno 2010